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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Sereno

Little darling, it's been a long cold lonely winter Little darling, it feels like years since it's been here Here comes the sun Here comes the sun, and I say It's all right Respirare.  Risalire in superficie dopo l’apnea.  Prendere una boccata d’aria dopo che i polmoni bruciavano dalla voglia di inspirare. Questa è la sensazione che sto provando. La veglia dopo il sonno. La risata dopo il pianto. Il sereno dopo l’uragano. Mi voleva risucchiare, portare via. Mi avrebbe aspirata e forse non sarei mai più stata la stessa. Forse il mio cuore non si sarebbe mai più ricomposto, forse avrei continuato a pugnalarmi al petto fin quando non ne sarebbe rimasto niente. E invece oggi il coltello lo uso solo per tagliare le zucchine (che, tra l’altro, cotte al vapore fanno davvero pena- senza offesa per le zucchine ). Il sereno è qui. A volte fa freddo, l'acqua su cui galleggio è gelida, ma riesco a tenermi a galla. Nuoto in un mare che sembra metallo liqui

Lo Stato

All of our heroes fading Now I can't stand to be alone Let's go to perfect places Lo Stato delle margherite. Non hai bisogno di un passaporto per entrarvi. Basta poco. L’unica cosa di cui hai bisogno per farne parte è te stesso.  Forse, però, non è così facile avere quel poco. Lo Stato è un posto fisso, ma è privo di coordinate. Ha delle regole, ma non una legislatura. Tutti vi possono accedere, eppure non ha abitanti, solo viaggiatori e passanti. Nessuno lo governa; non c’è nessuno da governare, in realtà. Non ha una lingua ufficiale; non si parla molto, là; frammenti di ricordi, parole importanti.  Nello Stato diamo più importanza ai momenti di silenzio, o ai sorrisi complici, insomma, frangenti di connessione. Le parole aiutano a raccontarlo, ma descriverlo non sarà mai come entrarci. Come viverlo . Ci arrivi stando in mezzo a un campo sotto un cielo carico di di pioggia; nel momento in cui ti togli le scarpe ad una festa per potere ballare ancora più forte