Introduzione alle Cronache della dimenticanza

Devo scrivere. Devo scrivere.
La testa mi frulla, il cuore fa male come sempre, ma le mani fremono, intanto che i concetti prendono forma nella mia mente.
Devo scrivere. Voglio scrivere. E ho pure un'idea.

Damnatio memoriae è una locuzione in lingua latina che significa letteralmente "condanna della memoria". Nel diritto romano indicava una pena consistente nella cancellazione di qualsiasi traccia riguardante una persona, come se essa non fosse mai esistita.

Cosa può causare un fato peggiore della morte? Da quale torto può scaturire il desiderio di cancellare ogni traccia di un individuo dalla faccia della Terra? Quanto oltre ci si deve spingere per meritarsi di non avere più nulla a provare al mondo che si è esistiti?
Ho passato tutta la vita a cercare di attirare l'attenzione, a dire "Sono qui, accorgetevi di me", a rammaricarmi di computer formattati, fogli buttati via e quaderni persi in giro.
E se la mia penna non avesse mai scritto un tratto? E se dopo di me nessuno trovasse mai un mio diario, un mio scarabocchio, un mio racconto? Se qualcuno premesse cancella sulla mia esistenza?

Le Cronache della dimenticanza riguardano i vari stadi che si incontrano nel momento in cui ci si allontana da una persona, per qualsiasi motivo e in qualsiasi maniera. Rabbia, tristezza e rassegnazione, con tutte le loro domande e nelle mie personalissime sfumature, con i cliché e i punti che ognuno di noi può trovarvi in comune.


-Maria Federica

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