Labirinto

Ora la mia sola salvezza 

E' giocare a nascondino in questo labirinto



Alcune cose nella vita necessitano di equilibrio.
La felicità, la famiglia, l'amicizia.
Talvolta la pace richiede più impegno della guerra per esistere.
E' un gioco di equilibrio e ci vuole tenacia per riuscire ad anteporre i bisogni altrui ai propri. Si devono ingoiare tanti, troppi rospi (e i rospi, per info faunistica, sono velenosi).
L'amicizia è sorellanza, matrimonio e genitorialità tutto insieme, in un miscuglio di lezioni, litigi, confessioni e consigli. A volte sopravvive alle avversità, alle diatribe o alla distanza; altre volte si incrina, si spezza, (e ci spezza) e poi rivediamo le persone con cui condividevamo i nostri segreti e capiamo che siamo estranei, e qualcosa dentro di noi urla di dolore, mentre qualcos'altro suggerisce che se fossimo stati destinati ad avere qualcosa... ce l'avremmo.
E ci rovina, ci migliora, ci cambia ed in ogni caso ci fa crescere, nel bene o nel male; è solo con i propri amici che l'essere umano è realmente se stesso, la maschera cade e i difetti vengono messi in vetrina, fragili come in una gioielleria. Come in un labirinto di cristallo, dove se si sbatte contro una debolezza altrui si rompe quell'individuo e ci si scheggia. O dove si cammina coperti da ovatte tipo l'omino Michelin, pronti a far di tutto per non rompere nulla.
L'amicizia è un sentimento stranamente esigente: gli amici danno senza aspettarsi nulla in cambio, ma bisogna mantenere un equilibrio spesso precario per favorirne la fioritura.
Io cerco di limitare i danni, di camminare per il labirinto in un punta di piedi, i guanti di seta e la loctite alla mano, pronta ad aggiustare ogni crepa. Cerco di tirare a me, di stringere i fili che mi legano alle persone che amo. E mi lascio sfilacciare dalla trazione, mi ingarbuglio pur di annodare tutto insieme così che non si perda niente. E ho paura di perdere il controllo, di lasciare andare qualche fune o non trovare più proprio me stessa nella confusione.
E mentre incido i nostri nomi sulla cellulosa che ci ritrae, vorrei marchiare col fuoco i nostri legami, imprimerci nella vita reale come su carta.

-Maria Federica

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